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Dolcetti cechi di San Martino – Martinské rohlíčky

Oggi prepariamo i Dolcetti cechi di San Martino – Martinské rohlíčky!

Spesso, chiacchierando con Petra, la mia collega di Praga, capita di scambiarci ricette. Questa volta è toccato ai dolcetti di San Martino. Mi raccontava che da piccola li preparava sempre insieme alla sua mamma
ed era tradizione farli proprio per la festa di San Martino, appunto.

Ora li prepara con la sua piccola Lucrezia che è bravissima… molto più di me, una vera donnina! <3

Bene siccome mi è sembrata una cosa carina e soprattutto mi sono sembrati molto buoni i dolcetti, ho deciso di farmi dare la ricetta e di prepararli per questa ricorrenza.
Ecco la ricetta ceca… in italiano, però 😛
Ahhh dimenticavo di specificare, io ho sostituito lo zucchero con lo sciroppo d’acero, sono venuti buonissimi, ma non troppo dolci, per chi volesse la ricetta normale basta sostituire lo sciroppo con lo zucchero in eguali misure 🙂



Ingredienti

Impasto:
– 450 g di farina bianca
– 250 g di burro
– 4 tuorli d’uovo
– 150 ml di panna (30%)
– 2 cucchiai di sciroppo d’acero (o zucchero)
– 1 tuorlo per spennellare
– zucchero a velo

Ripieno:
– 100 g di noci tritate
– 100 g di mandorle tritate
– 125 g di sciroppo d’acero (o zucchero a velo)
– 2 albumi d’uovo

Inizio a preparare i miei Dolcetti cechi di San Martino o Martinské rohlíčky come li chiama Petra… (“e se hai capito mo’ traducilo”… direbbe Daniele Silvestri nella sua “Testardo”, ma soprattutto leggilo se ne sei capace 😛 ) partendo dall’impasto.
In una ciotola abbastanza capiente verso tutti gli ingredienti per l’impasto ed inizio ad amalgamare bene il tutto. Quando la massa risulterà essere un impasto ben sodo e non appiccicoso lo inserisco in un sacchetto per il congelatore e lasciare riposare in frigorifero per almeno 30 minuti.

Nel frattempo preparo anche il ripieno, trito le noci e le mandorle non troppo finemente, a me piace poi sentire le diverse consistenze all’interno del biscotto, passo il tutto in una ciotola aggiungo anche lo sciroppo d’acero e gli albumi, amalgamo il tutto fino ad ottenere un composto omogeneo.

Passata la mezz’ora riprendo l’impasto dal frigo, lo divido in 6 palline e le stendo cercando di ottenere dei dischi abbastanza uniformi e con uno spessore di circa 3 mm. Da ogni disco, con una rotellina taglia pasta, ritaglio 8 triangolini di uguale dimensione e nella parte più esterna e più larga ripongo una pallina di ripieno. Partendo sempre dall’esterno, quindi dalla parte più larga verso quella più stretta, arrotolo il triangolino, sigillo le estremità e le ripiego verso l’interno per ottenere una mezza luna, procedo così fino a terminare tutto l’impasto.

Distribuisco le mezzelune su una teglia ricoperta con un foglio di carta da forno e ne spennello la superficie con un tuorlo sbattuto. Mette in forno riscaldato a 180 ° C e lascio cuocere per circa 15-20 minuti fino a doratura.

Pronti e buonissimi!!!!

N.B. A casa li abbiamo mangiati così… nature, ma ne ho portati una parte anche in ufficio e su questi ho spolverato un po’ di zucchero a velo, così sono più carini e anche un po’ più dolci e fedeli alla ricetta… altrimenti Petra poi mi “cazzia”!
Scherzo…




Pitta ‘mpigliata

Oggi ricetta natalizia: la Pitta ‘mpigliata, anche nota come pitta ‘nchiusa. Tipico dolce della tradizione calabrese è una sorta di torta con frutta secca e miele. Molto diffuso nella provincia di Cosenza, il nome pitta ha origine dall’ebraico e dall’arabo pita e significa schiacciata, proprio come la tipica forma bassa del dolce. 



Ingredienti

  • 500 g farina
  • 100 ml olio evo
  • 100 ml vino dolce
  • 100 ml spremuta di arancia
  • 2 cucchiaio zucchero
  • 2 uova
  • 1 pizzico cannella
  • 1/2 bustina Lievito
  • 1 pizzico sale
  • 200 g noci gherigli
  • 250 g miele
  • 1 vasetto Cedro candito
  • 200 g uva passa
  • 50 g pinoli
  • 1 cucchiaino cannella
  • 1 tazzina liquore dolce
  • 1 confezione Codette arcobaleno

Inizio a preparare la mia Pitta ‘mpigliata dal ripieno: quindi col tritare al coltello tutta la frutta secca e l’uvetta precedentemente ammollata e strizzata, la cannella, il cedro candito ed il liquore e lascio a riposare in modo che tutti gli ingredienti si insaporiscano.

Passo ora a preparare la sfoglia preparare la sfoglia, unisco le polveri e su di una spianatoia faccio la fontana, al centro ripongo uova, il vino, l’olio, un cucchiaio di zucchero, il sale, la cannella ed il succo d’arancia. Impasto il tutto fino ad ottenere un impasto liscio. Stacco un pezzo di pasta che stendo ed uso per ricoprire la base della teglia di 28 cm.

Al centro del disco spennello un po’ di miele e oli ed aggiungo il rimanente cucchiaio di zucchero.
Procedo ora a stendere la pasta che mi è rimasta, ne faccio delle strisce larghe circa 7-8 cm e lunghe una ventina. Al centro delle strisce dispongo il ripieno, ripiego la pasta per ottenere un salsicciotto aperto da un lato. Arrotolo, poi, il salsicciotto su se stesso, in modo da ottenere una spirale. Procedo così fino a terminare tutti gli ingredienti.
Le rotelle ottenute le dispongo sul disco di pasta nella teglia.
Inforno a 180° per 40 minuti circa finchè non sarà bella dorata e croccante.
Guarnisco con qualche codetta colorata.




Pretzel

Pretzel1_SerenaCucina

Di sicuro almeno una volta nella vita abbiamo assaggiato quei curiosi salatini a forma di 8 con un pezzo in più (come li chiamavo da piccola), bene in realtà quei salatini derivano da un tipico pane tedesco, dalla crosta lucida, scura e croccante, il Pretzel, appunto.

Siccome mi hanno sempre incuriosito voglio provare a farli anche io…
In Germania, Austria e anche da noi in Alto Adige, si usa accompagnarlo con Wurstel e salsiccia… che ve lo dico a fare…
Addirittura sono molto diffusi anche negli States, dove usano “arricchirli” con vari gusti, con bacon, formaggio, si trovano al gusto pizza e chi più ne ha, più ne metta… io per ora mi accontento solo del pane, poi vediamo che dice mio marito 😉
Ma bando alle ciance, ecco la ricetta



  • 500 g di farina, io tipo 1
  • 260 ml circa di acqua tiepida
  • 40 g di burro morbido
  • 10 g di sale fino
  • 10 g lievito di birra
  • sale grosso
  • PER LA SOLUZIONE AL BICARBONATO:
  • 1l di acqua
  • 8 cucchiaini di bicarbonato di sodio
  • 2 cucchiaini di sale fino

Parto con la preparazione dei miei Pretzel setacciando, in una ciotola abbastanza capiente, la farina. Sciolgo il lievito con un po’ di acqua a temperatura ambiente e la aggiungo alla farina insieme all’acqua tiepida ed il burro. Inizio ad impastare bene ed energicamente, aggiungo anche il sale.
Siccome bisognerà impastare bene ed anche abbastanza a lungo passo tutto nella planetaria e faccio andare per 15 min circa.
Trascorso questo tempo metto la pasta a riposare in una ciotola coperta per circa un’ora, o comunque fino a quando non abbia raddoppiato il volume.

Ad impasto raddoppiato inizio a dividerlo in circa 10 pallini, che trasformerò in 10 cordoncini di circa 40-50 cm e che intreccerò per dargli la tipica forma di Pretzel.

Dispongo quindi i miei Pretzel a lievitare ulteriormente su di una leccarda ricoperta da carta da forno, dovranno lievitare prima 20 min a temperatura ambiente e poi per altri 30 in frigo.

Passato questo tempo, tolgo i Pretzel dal frigo e porto ad ebollizione in una pentola il litro d’acqua con il sale ed il bicarbonato. Quando la soluzione bollirà immergo per 30 secondi i Pretzel uno alla volta ed aiutandomi con una schiumarola li ridispongo sulla teglia , spolverizzo la superficie con del sale e con altre spezie, io ho usato curcuma, semi di papavero, paprika, ma possiamo sbizzarrirci con varie cose.

A questo punto finalmente inforno la mia teglia di Pretzel in forno caldo per 25 minuti a 200 gradi… e finalmente pronti!!




Crostata rustica con marmellata di uva

 Crostata rustica con marmellata di uva!

Tra i miei dolci preferito, dopo quelli alle mele, di sicuro piazzerei anche le crostate… datemele di qualsiasi cosa, in qualsiasi modo, in tutti i luoghi e in tutti i laghi e mi renderete una persona felice!!! 🙂

Oggi provo una versione un po’ rustica, con una frolla, quasi integrale…
devo dire che non è male, anzi, poi evitando la farina 00 si ha quasi la coscienza più pulita 😉

E’ da un po’ che praticamente non uso più la farina super raffinata, la tipo 00, appunto, e la preferisco.
Ma bando alle ciance, vi racconto la mia Crostata rustica con marmellata di uva!



Ingredienti

  • 300 g Farina tipo 2
  • 100 g burro
  • 1 tuorlo d’uovo
  • 1 uovo
  • 100 g zucchero
  • 1 cucchiaino Lievito Pane degli Angeli
  • 1 vasetto Marmellata di uva nera
  • 1 limone

Parto con la mia Crostata rustica con marmellata di uva dalla preparazione sabbiatura della farina, ovvero impasto farina e burro fino a che non diventi a piccoli granelli, come appunto la sabbia, faccio la fontana sulla spianatoia ed inizio ad incorporare il resto degli ingredienti, compresa la scorza grattugiata del limone.

Impasto velocemente fino ad ottenere una palla liscia che inserisco in un sacchetto da congelatore e ripongo in frigo a riposare per almeno 30 minuti.

Passata la mezz’ora riprendo la pasta, ne prelevo un terzo e metto da parte, stendo la parte più grande su di un foglio di carta forno, raggiungendo uno spessore di circa 4-5 mm ed un diametro utile a ricoprire lo stampo da crostata. Inserisco l’impasto con tutto il foglio di carta dentro la teglia per crostate da 28cm, pareggio i bordi e farcisco con la marmellata.

Stendo anche la parte avanzata di pasta e con delle formine creo dei fiocchi di neve e taglio.

Con la mia fighissima rotella taglia pasta, creo anche delle strisce, decoro quindi la mia crostata ed inforno a 180° per 35 minuti circa.

Pronta ed appetitosa… e come vedete dalla foto, ho anche fatto una test… dovere dello chef, si dice così no?!




Crostata morbida alle mandorle con frutta fresca

Oggi vi racconto della mia buonissima Crostata morbida alle mandorle con frutta fresca, preparata per un compleanno della mia mamma, che purtroppo non c’è più.
La posto con piacere e condivido con voi questo ricordo perchè so che le sarebbe piaciuto molto raccontare di quella bellissima serata passata in pizzeria con noi della faglia e con qualche amica. Avrebbe raccontato che ha mangiato una buonissima pizza margherita e da brava golosa anche le patatine fritte, avrebbe sorriso ricordando che quando è arrivata questa torta sopra era piena di candeline lunghissime e scintillanti. E avrebbe anche raccontato che eravamo stonatissimi anche solo accennando la famosa “Tanti auguri a te”.



Vi lascio allora la ricetta di questa crostata, anche perchè i dolci con la frutta erano tra i suoi preferiti… ok dopo le sfogliatelle e la Nutella però… 😉

Ingredienti

Inizio a preparare la mia Crostata morbida alle mandorle con frutta fresca partendo proprio dalla base della crostata. In una ciotola abbastanza capiente sbatto per bene le uova con lo zucchero. Incorporo poi anche il latte e l’olio a filo ed amalgamo bene il tutto fino ad ottenere una crema fluida.
Accendo il forno a 180° ed imburro uno stampo per crostate morbide.

Aggiungo all’impasto anche le farine, la vanillina e per ultimo il lievito e mescolo bene facendo attenzione a far amalgamare per bene tutti gli ingredienti.
Versare il composto nello stampo per crostate morbide imburrato ed inforno a 180° per circa 25-30 minuti. Una volta cotta, sforno, lascio intiepidire e poi capovolgo la crostata su un piatto da portata.

Passo ora a preparare la crema. Sbatto i tuorli con lo zucchero, unisco pian piano l’amido e a filo aggiungo il latto facendolo amalgamare bene al composto, facendo attenzione a non far formare dei grumi.
Passo il tutto in un pentolino antiaderente ed aggiungo anche un pezzo di scorza di limone.
Accendo il fornello e mescolando sempre attendo che la crema rapprenda, a cottura levo la scorza di limone e lascio raffreddare.

Intanto che tutti gli ingredienti raffreddino, inizio a preparare la frutta per guarnizione. Lavo, mondo e taglio, quindi, kiwi, pesche e banane a fettine e divido a metà anche gli acini di frutta, lavo ed asciugo le more di gelso. Preparo Tortagel ed inizio ad assemblare il mio dolce. Verso uno strato di crema sulla base della torta e partendo dall’esterno e dai pezzi più grandi inizio a disporre la frutta: prima il kiwi, poi le banane, l’uva, le pesche e al centro i gelsi. Spennello la superficie con Tortagel, qualche pallina di zucchero e metto in frigo. Pronta!




Crostata cioccolato e lamponi

Oggi ciao dieta proprio! Basta ho voglia di una cosa buona e golosa e allora Crostata cioccolato e lamponi… mmmh ho già l’acquolina!
La preparo in realtà perchè ho un invito a cena da amici e, ovviamente, non posso presentarmi con un dolcetto light o qualche esperimento dei miei…
Beh speriamo che piaccia… a me si! 😉
Vi racconto la ricetta della mia Crostata cioccolato e lamponi:



  • 150 g cioccolato fondente
  • 100 g panna
  • 250 g farina 00
  • 30 g cacao amaro in polvere
  • 120 g burro
  • 120 g Zucchero al Velo
  • 2 tuorli d’uovo
  • 1 pizzico sale
  • 1 cucchiaino Lievito Pane degli Angeli
  • 2 confezione Lamponi freschi
  • 1 foglio Foglia d’oro edibile (opzionale)

Per preparare la frolla al cacao amalgamo tutte le polveri in una ciotola ben capiente. Aggiungo poi il burro morbido ed i tuorli d’uovo ed impasto velocemente fino a che gli ingredienti siano tutti ben amalgamati.
Col mio impasto appena ottenuto faccio una palla che avvolgo con della pellicola e ripongo in frigo a riposare per mezzora.

Intanto imburro ed infarino una teglia per crostate. Passata la mezzora recupero la pasta che stendo e metto in teglia, con i rebbi della forchetta bucherello un po’ la base dell’impasto, ricopro con un foglio di carta da forno e sopra ci ripongo dei ceci secchi per fare la cottura in bianco.
Metto in forno per 20 minuti a 180°

Cotta la base la lascio a raffreddare.
Passo ora alla preparazione della Ganache al cioccolato che mettere all’interno della base della crostata.
Trito abbastanza grossolanamente il cioccolato. In un pentolino verso la panna e porto ad ebollizione, levo dal fuoco e ci verso dentro il cioccolato, con una frusta giro e faccio sciogliere la cioccolata fino ad ottenere una crema omogenea, ganache pronta, la faccio stemperare un po’ e intanto lavo ed asciugo i miei lamponi.

Pronti tutti i miei ingredienti posso finalmente assemblare il mio dolce.
Ripongo la crostata su di un piatto da portata, all’interno spalmo la ganache ancora tiepida e sopra dispongo ordinatamente i lamponi partendo dall’esterno.
Tocco finale qua e la adagio anche qualche pezzetto di foglia d’oro.




Pancake Vegani

Oggi vi racconto di una lezione di cucina fatta alla scorsa edizione di TasteofRome.

Con la scuola di cucina A Tavola con lo Chef ho imparato a cucinare i Pancake vegani, ma soprattutto ho scoperto un ingrediente fantastico: l’aquafaba, ovvero l’acqua di cottura dei legumi, di ceci o fagioli, montata a neve.

Ho scoperto che diventa una spuma bianca praticamente identica all’albume d’uovo montato a neve e soprattutto sostituisce alla perfezione l’albume montato.



A lezione ci hanno dato l’acquafaba già montata, ma ci hanno spiegato che per farla basta montare con lo sbattitore l’acqua di governo dei legumi in scatola, preferibilmente ceci e fagioli, e con aggiungere qualche goccia di limone per togliere il retrogusto di legume…

Facilissima e buono a sapersi, non si sa mai che oltre ai Pancake Vegani mi venga in mente di farci, che ne so, magari anche delle meringhe vegan…
Mio marito ne sarebbe proprio felice 😉

Ingredienti Pancake SerenaCucina

Ingredienti per i pancake

  • 100 g Farina tipo 2
  • 50 g Fecola di Patate
  • Vaniglia in bacca
  • 5 g Lievito Pane degli Angeli
  • 3 cucchiaio olio EVO
  • 90 g Succo di mela
  • 30 g sciroppo d’acero
  • 70 g aquafaba

Preparo:

La prima cosa che faccio è montare a neve l’aquafaba, ovvero l’acqua di cottura dei ceci. In una ciotola abbastanza grande unisco poi tutti gli ingredienti in polvere e li mescolo bene.
Pian piano aggiungo anche i liquidi amalgamando e facendoli unire bene.

Quando l’impasto sarà bello liscio inizio ad incorporare anche la spuma di acquafaba, mescolando con cura dal basso verso l’alto per non farla smontare, proprio come si fa per gli albumi montati a neve.

L’impasto è bello liscio e fluido, è pronto posso iniziare a cuocere i miei buonissimi Pancake.

Inizio a cuocerli versando un po’ di impasto con un mestolo in una padella antiaderente ben calda, o meglio una padella per crepes.
Un trucchetto: verso l’impasto su di un quadratino di carta da forno in modo che poi quando dovrò girare il mio pancake sarà molto più facile.
La cottura è abbastanza veloce un paio di minuti per lato.

Pronti e buonissimi con la marmellata! 🙂

Pancake Vegani - SerenaCucina



Pasta al pomodoro in bianco

Pasta al pomodoro in bianco - SerenaCucina
Pasta al pomodoro in bianco – SerenaCucina

Oggi esperimento: preparo la pasta in bianco al pomodoro… si, mi cimento con l’acqua di pomodoro!

Avete presente un bel piatto di pasta pomodoro e basilico? Certo che si, solo che tutti la immaginiamo di un bel colore rosso fiammante, un piatto pieno di pasta e tanta salsa di pomodoro rossa, rossissima… ecco io oggi la pasta al pomodoro la faccio in bianco!

Lo so, state pensando che non sia del tutto normale, come darvi torto del resto, ma questa volta vi stupirò con effetti nemmeno poi così speciali.

Dai seguitemi in questo esperimento, non è nemmeno poi così difficile, anzi, e sono sicura che se la proverete sarete sorpresi anche voi dall’esplosione di sapori che avrà il vostro palato.



Ingredienti:

  • 1 kg di pomodori succosi
  • 350gr di pasta (io ho usato le penne)
  • Olio Evo
  • Basilico o prezzemolo
  • 1 spicchio di aglio
  • sale

Per preparare la mia Pasta al pomodoro in bianco inizio dall’estrazione dell’acqua dai pomodori. Questo è un procedimento un po’ lungo, ma ne vale la pena.
Lavo e taglio a pezzi i pomodori e li dispongo in uno scolapasta ricoperto con un telo di cotone o lino e con sotto una ciotola per raccogliere il succo. Li schiaccio un po’ e li lascio così a scolare, questo passaggio va fatto per tempo perchè di tanto in tanto bisogna schiacciare e strizzare i pomodori.

Acqua di pomodoro - SerenaCucina

Quando l’acqua sarà pronta la metto metà in una padella e la porto ad ebollizione insieme all’olio e ad uno spicco di aglio, e l’altra metà la metto a scaldare in un secondo pentolino. Nella padella con l’acqua condita calo la pasta e la lascio cuocere, aggiungendo di tanto in tanto un po’ dell’acqua messa a scaldare, aggiusto di sale e continuo così fino a cottura.

Servo con un filo d’olio ed una fogliolina di basilico o prezzemolo, a vostro gusto…

Ta daaaan, facile, vero? E credetemi, è davvero buona!

Pasta al pomodoro in bianco



Peperoncini ripieni

Peperoncini ripieni SerenaCucina

Oggi apro un nuovo capitolo del mio blog, quello delle Conserve e lo faccio con i Peperoncini ripieni… da buona calabrese 😉

Spesso a casa vedevo le mie nonne prima e la mia mamma poi, impegnate stagionalmente e ciclicamente, a preparare questo o quella confettura, questo o quel sottolio e così via. Bene, ho deciso che la tradizione deve continuare e lo farà anche tra le pagine di questo blog!



Peperoncini ripieni SerenaCucina

Inizio l’argomento con una ricetta calabrese… ovviamente, anche se in realtà non è propriamente una ricetta di famiglia… ma oh, l’orto ora ci propone i peperoncini e io assecondo l’orto e la stagionalità!

(piccola parentesi, molti dei prodotti di questa sezione saranno biologici e provenienti dalla “fighissima” azienda biologica certificata “Il Melograno 2013” 😀

La ricetta:

  • Peperoncini tondi piccanti 500
  • 30 gr di Capperi
  • 130 gr di olio
  • 20 gr di filetti di alici sottolio
  • olio
  • sale
  • aceto bianco
  • vino bianco
  • Alloro
  • Origano
  • Aglio liofilizzato (quello che si trova nei barattolini di spezie)
Peperoncini ripieni SerenaCucina

La prima cosa da fare, per avere degli ottimi Peperoncini ripieni, è sicuramente quella di affrontare i peperoncini di petto! Guanti alla mano, allora, lavo i peperoncini, li asciugo e piano piano, con l’aiuto di uno scavino/cutter, ne taglio via la parte superiore e l’interno. Una volta pronti li sbollento, un po’ alla volta, per 3 minuti in aceto, vino (io ho usato una Moscato di Terracina amabile, ma si può usare un vino bianco qualsiasi), un paio di foglie di alloro ed un po’ di sale.

Peperoncini ripieni SerenaCucina

Passati i 3 minuti li dispongo a testa in giù su di una tovaglia, dovranno scolare bene, io li ho lasciati così tutta la notte.

Il giorno dopo, quando i peperoncini saranno ben asciutti, preparo i barattoli, seguendo le linee guide riportate dal Ministero della Salute a questo link.

Preparati i barattoli, passo a preparare il ripieno dei peperoncini. In una ciotola, schiaccio con i rebbi della forchetta i filetti di alici, vi svuoto il tonno ben scolato, l’origano, ed un po’ di aglio liofilizzato ed amalgamo bene.

Peperoncini ripieni SerenaCucina

Ora posso riempire i miei peperoncini, con un cucchiaino, quindi, inserisco un po’ di composto all’interno del peperoncino, livello bene ed al centro posiziono un cappero. Proseguo fino a riempire tutti i peperoncini.

Riempiti tutti i peperoncini li dispongo nei barattoli disposti con il ripieno a contatto con il vetro estero del barattolo, riempio poi con l’olio extra vergine di oliva, avendo cura di lasciare vuoto circa un centimetro o poco meno dall’apertura del barattolo.

Peperoncini ripieni SerenaCucina

Chiudo per bene i miei preziosi barattoli e li dispongo nuovamente in pentola per la seconda bollitura, in modo che avvenga la pastorizzazione ed i barattoli prendano il sottovuoto. Anche per questo passaggio ho seguite le indicazioni del Ministero della Salute riportate a questo link.




Polpette di melanzane alla calabrese

Polpette di Melanzane - SerenaCucina

L’estate è appena finita e con se si porta via tanti buoni prodotti, tra questi anche le melanzane 🙁
Allora vado contro corrente e per salutare l’estate e celebrare l’arrivo dell’autunno io preparo le polpette di melanzane.
Questa è una ricetta storica della mia famiglia, non le facevamo spesso, ma quando succedeva era sempre una festa.
Mi ricorda le estati passate a casa in campagna con tutta la famiglia riunita e io che passavo le intere giornate in giro per campi e boschi come una vera selvaggia. Rientravo la sera completamente impolverata e 9 volte su 10 con qualche ferita, mamma doveva quasi infilarmi intera in lavatrice per farmi tornare un aspetto quasi umano XD
ehhh bei tempi!!!
Ma ora bando alle ciance ed ai ricordi smielati, vi racconto la ricetta, che è meglio…



  • 550 g di melanzane
  • 250 g di pane raffermo
  • 2 uova intere
  • 150 g di pecorino grattugiato ( o parmigiano)
  • aglio
  • prezzemolo
  • pepe nero
  • sale
  • olio per friggere

Il primo passaggio da fare è lavare e tagliare a pezzi le melanzane, fatto questo le metto a bollire in acqua salata per 10 minuti.

Melanzane schiacciate - SerenaCucina

Mentre le melanzane sono in pentola, metto a bagno il pane raffermo in acqua fredda.

Una volta cotte le melanzane le scolo per bene e le lascio freddare in uno scolapasta in modo che continuino a scolare, una volta tiepide le strizzo ancora e le trasferisco su un tagliere. Con un coltello grosso le trituro il più possibile.

impasto di Melanzane - SerenaCucina

Strizzo e scolo anche il pane ormai ben ammollato e lo aggiungo alle melanzane. Aggiungo anche il resto degli ingredienti ed amalgamo bene il tutto. Se l’impasto dovesse risultare troppo molle aggiungo del pane grattugiato.

Melanzane - SerenaCucina

Passo quindi formare le polpette. Metto a scaldare sul fuoco una padella con l’olio e quando è a temperatura inizio a friggere le polpette, appena diventano belle dorate e croccanti le tiro su e le metto a scolare su della carta assorbente per fritti.

Et voilà, le mie polpette di melanzane sono pronte e super buone!