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Peperoncini Sott’olio

Questa estate, saranno i postumi dei miei svariati hobby da Lockdown mi sono ritrovata con una piantagione di peperoncini sul balcone, e quale modo migliore per conservarli se non farli in barattolo? Bene eccomi qui a preparare i peperoncini sott’olio seguendo la ricetta di famiglia.
Ricetta calabrese 🙂 di zia Marisa per la precisione!!!
È una ricetta molto veloce ed è perfetta se si vuole aggiungere quel tono in più a qualsiasi piatto.

Peperoncini Sott'olio - SerenaCucina

Ingredienti

  • 500 gr di peperoncini piccanti freschi
  •  olio di oliva extravergine
  •  5-6 cucchiai di sale fino
  • finocchietto selvatico
  • qualche spicchio di aglio

Ecco come ho fatto i miei peperoncini sott’olio:
Dopo aver lavato ed asciugato i peperoncini li ho tagliati e cosparsi con sale fino, il sale deve essere abbondante, ho lasciato riposare un’oretta.
Nel frattempo ho sterilizzato i barattoli facendoli bollire in una pentola.

Trascorso il tempo ho strizzato bene i peperoncini, li ho conditi con finocchietto selvatico e qualche spicchio di aglio ed ho invasato.

Le spezie sono facoltative e volendo si possono aggiungere quelle che più si preferisce. Ho riempito i barattoli con olio evo fino a coprire bene tutti i peperoncini, li ho chiusi e messi a bollire i barattoli per altri 30 min in pentola. Pronti!

Una volta aperti i barattoli, ricordatevi di rabboccare l’olio in modo che i peperoncini non vengano a contatto con l’aria e poi riporre i vasetti aperti in frigo.

Per quanto riguarda la sterilizzazione vi lascio il link del Ministero della Salute sulla corretta procedura da utilizzare.




Taralli dolci glassati

Per la Domenica delle Palme in Calabria è tradizione preparare i taralli dolci glassati calabresi. Sono dolci pasquali facili da realizzare. Le signore calabresi li preparavano e li appendevano ai ramoscelli di palme da portare in chiesa per farli benedire.
Di solito sono molto più grandi e assomigliano più a delle ciambelle che a dei taralli ed hanno il taglio centrale laterale molto più marcato, io li ho fatti un po’ più piccoli. Ecco la ricetta:



Ingredienti:

Per i taralli:
✅3 uova.
✅350gr di farina.
✅40gr olio di semi.
✅1/2 bustina di lievito.

Per la glassa:
✅150gr zucchero a velo (io ho usato L’eritritolo un dolcificante naturale senza alcun retrogusto)
✅1/2 albume montato.
✅Succo di 1/2 limone.

Vediamo come preparali:

Per preparare i miei taralli dolci glassati ho iniziato a sbattere bene le uova facendo incorporare aria, quando sono diventate belle montate e vellutate aggiungo l’olio e continuo a montare, gradualmente aggiungo anche la farina, faccio incorporare.

Taralli glassati calabresi

Per ultimo aggiungo il lievito, impasto bene. Divido l’impasto in 2 pezzi e comincio a formare dei salsicciotti che assottiglio fino a raggiungere un diametro di circa 1 cm, taglio in pezzi ci circa 10 cm e li chiudo a formare i taralli. Per far venire il classico taglio centrale, dopo aver tagliato il salsicciotto l’ho leggermente schiacciato e ripiegato al centro.

Cucino in forno a 180 gradi per 15 min.

Per preparare la glassa monto a neve l’albume e aggiungere lo zucchero a velo e qualche goccia di succo di limone. Glasso i taralli freddi aiutandomi con un pennellino e lascio riposare in un luogo asciutto finché la glassa si sarà indurita.





Ciambelle fritte dolci o salate di patate

Ricetta calabrese

Oggi cucino le Ciambelle fritte dolci o salate di patate sono buonissime e si possono fare sia dolci che salate!

Fanno parte del mio background calabrese infatti questa è una ricetta della tradizione e si fa soprattutto nel periodo natalizio, a Santa Lucia per la precisione.

In dialetto cosentino si chiamano “CUDDUREDDI” ed altro non sono che buonissimi ciambelle lievitate di pasta lievitata.
Una ricetta simile a questa e sempre della tradizione natalizia calabrese è quella delle “crispelle”, che però è soprattutto salata e la trovate a questo link

Ecco la ricetta delle ciambelle

Ciambelle di patate fritte dolci o salate

Ingredienti

  • 500 g farina
  • 250 g patate lesse
  • 2 uova
  • 1/2 bicchiere latte
  • 1 l olio per frittura
  • 50 g burro
  • 1 bustina o 1/2 cubetto di Lievito di Birra

Per preparare le mie Ciambelle fritte dolci o salate di patate, o cudderiddi, parto lessando le patate, le lascio intiepidire, le pelo e le schiaccio con uno schiacciapatate.

Passo ora all’impasto vero e proprio, su di una spianatoia in legno faccio la classica fontana con la farina, unisco le patate schiacciate, il burro morbido, le uova, il latte, il lievito ed inizio ad impastare.
Se l’impasto è troppo duro aggiungo un altro po’ di latte, quando sarà bello compatto e sodo lo trasferisco in una ciotola, lo copro con della pellicola e lo lascio lievitare fino almeno al raddoppio.

Ad impasto lievitato inizio a fare dei salsicciotti che poi chiudo a ciambella, intanto in una padella alta o un pentolino metto a scaldare l’olio ed inizio a friggere le mie ciambelle facendole dorare per bene, metto a scolare su della carta assorbente. Pronte, ora bisogna solo “condirle”.

La cosa bella (e buona soprattutto) di questa ricetta è che a seconda se voglio un dolce o un salato posso condire le mie ciambelle a piacimento aggiungendo semplicemente zucchero o sale quando ancora sono calde! 🙂

Buona Natale!




Bocconotti calabresi

Oggi ricetta calabrese: i Bocconotti!

I Bocconotti, sono un tipico dolcetto della tradizione calabrese, nello specifico della provincia di Cosenza. Sono realizzati di pasta frolla e ripieni, la ricetta tradizionale li vede farciti con marmellata di uva.

Adoro questi dolcetti, da piccola ricordo che mamma ne preparava a vagonate, insieme alla sua cara amica Ivana (nonchè mia madrina), ogni scusa era buona: un compleanno di noi bambini, una festa, una qualsiasi ricorrenza, ogni momento era buono per ritrovarsi il pomeriggio, a casa dell’una o dell’altra, e mettersi all’opera…

Ovviamente “schiavizzavano” anche noi piccoli: io, Stefano e Diana (quando da nanissima è passata ad essere nana, anche se a dire la verità tanto nana non lo è stata mai… ora è alta solo svariati 180 cm più qualche spiccio) eravamo gli addetti alla farcitura ed alla chiusura 🙂

Che meraviglia!!! Questa è sicuramente una delle mie ricette del cuore e infatti la faccio raramente perchè tanto lo so che non saranno mai buoni quanto quelli e non sarà mai bello farli quanto lo era allora <3

Che bei momenti… ma vabbè basta con la nostalgia, vi racconto una’altra delle ricette preferite di mamma <3<3<3



Bocconotti SerenaCucina

Ingredienti

Ingredienti Bocconotti per dieci persone

  • 1 kg di farina
  • 400 gr di zucchero
  • 6 uova
  • 300 g di strutto
  • 1/2 mezza bustina di lievito in polvere
  • Marmellata
  • Cioccolata spalmabile
  • 400 g di zucchero
  • 6 uova
Bocconotti_SerenaCucina impasto

Inizio a preparare i miei Bocconotti partendo dall’impasto. Su di una spianatoia in legno dispongo la farina a fontana e ripongo al centro, lo zucchero, le uova, il lievito e lo strutto, amalgamo bene il tutto.

Lavoro bene fino ad ottenere un impasto liscio e morbido, lo ripongo quindi in una ciotola, ricopro e metto a riposare in frigo.

Bocconotti_SerenaCucina_2

Nel frattempo imburro gli appositi stampini e preparo il mio ripieno, siccome non so scegliere ne farò una parte con la marmellata e la restante parte con la cioccolata spalmabile 😉

Bene, passo ora a realizzare i miei biscotti. Prelevo dal mio impasto una pallina che modello e schiaccio all’interno dello stampino in modo da foderarlo ed avere una parte concava al centro dove ripongo un cucchiaino di marmellata o cioccolato, prelevo una seconda pallina dall’impasto che schiaccio fino ad ottenere un disco di meno di 5 mm che uso per coprire, proseguo così fino a terminare tutto l’impasto.

Bocconotti_SerenaCucina - impasto

Scaldo il forno a 200°, sistemo gli stampini pronti sulla leccarda ed inforno per circa 15 min o cmq fino a che i bocconotti non saranno ben dorati.

Sforno e dopo qualche minuti li rimuovo dagli stampini, servo con una spolverata di zucchero a velo.

Pronti… mamma mia che buoni!!! 😀

Bocconotti - SerenaCucina



Pitta ‘mpigliata

Oggi ricetta natalizia: la Pitta ‘mpigliata, anche nota come pitta ‘nchiusa. Tipico dolce della tradizione calabrese è una sorta di torta con frutta secca e miele. Molto diffuso nella provincia di Cosenza, il nome pitta ha origine dall’ebraico e dall’arabo pita e significa schiacciata, proprio come la tipica forma bassa del dolce. 



Ingredienti

  • 500 g farina
  • 100 ml olio evo
  • 100 ml vino dolce
  • 100 ml spremuta di arancia
  • 2 cucchiaio zucchero
  • 2 uova
  • 1 pizzico cannella
  • 1/2 bustina Lievito
  • 1 pizzico sale
  • 200 g noci gherigli
  • 250 g miele
  • 1 vasetto Cedro candito
  • 200 g uva passa
  • 50 g pinoli
  • 1 cucchiaino cannella
  • 1 tazzina liquore dolce
  • 1 confezione Codette arcobaleno

Inizio a preparare la mia Pitta ‘mpigliata dal ripieno: quindi col tritare al coltello tutta la frutta secca e l’uvetta precedentemente ammollata e strizzata, la cannella, il cedro candito ed il liquore e lascio a riposare in modo che tutti gli ingredienti si insaporiscano.

Passo ora a preparare la sfoglia preparare la sfoglia, unisco le polveri e su di una spianatoia faccio la fontana, al centro ripongo uova, il vino, l’olio, un cucchiaio di zucchero, il sale, la cannella ed il succo d’arancia. Impasto il tutto fino ad ottenere un impasto liscio. Stacco un pezzo di pasta che stendo ed uso per ricoprire la base della teglia di 28 cm.

Al centro del disco spennello un po’ di miele e oli ed aggiungo il rimanente cucchiaio di zucchero.
Procedo ora a stendere la pasta che mi è rimasta, ne faccio delle strisce larghe circa 7-8 cm e lunghe una ventina. Al centro delle strisce dispongo il ripieno, ripiego la pasta per ottenere un salsicciotto aperto da un lato. Arrotolo, poi, il salsicciotto su se stesso, in modo da ottenere una spirale. Procedo così fino a terminare tutti gli ingredienti.
Le rotelle ottenute le dispongo sul disco di pasta nella teglia.
Inforno a 180° per 40 minuti circa finchè non sarà bella dorata e croccante.
Guarnisco con qualche codetta colorata.




Polpette di melanzane alla calabrese

Polpette di Melanzane - SerenaCucina

L’estate è appena finita e con se si porta via tanti buoni prodotti, tra questi anche le melanzane 🙁
Allora vado contro corrente e per salutare l’estate e celebrare l’arrivo dell’autunno io preparo le polpette di melanzane.
Questa è una ricetta storica della mia famiglia, non le facevamo spesso, ma quando succedeva era sempre una festa.
Mi ricorda le estati passate a casa in campagna con tutta la famiglia riunita e io che passavo le intere giornate in giro per campi e boschi come una vera selvaggia. Rientravo la sera completamente impolverata e 9 volte su 10 con qualche ferita, mamma doveva quasi infilarmi intera in lavatrice per farmi tornare un aspetto quasi umano XD
ehhh bei tempi!!!
Ma ora bando alle ciance ed ai ricordi smielati, vi racconto la ricetta, che è meglio…



  • 550 g di melanzane
  • 250 g di pane raffermo
  • 2 uova intere
  • 150 g di pecorino grattugiato ( o parmigiano)
  • aglio
  • prezzemolo
  • pepe nero
  • sale
  • olio per friggere

Il primo passaggio da fare è lavare e tagliare a pezzi le melanzane, fatto questo le metto a bollire in acqua salata per 10 minuti.

Melanzane schiacciate - SerenaCucina

Mentre le melanzane sono in pentola, metto a bagno il pane raffermo in acqua fredda.

Una volta cotte le melanzane le scolo per bene e le lascio freddare in uno scolapasta in modo che continuino a scolare, una volta tiepide le strizzo ancora e le trasferisco su un tagliere. Con un coltello grosso le trituro il più possibile.

impasto di Melanzane - SerenaCucina

Strizzo e scolo anche il pane ormai ben ammollato e lo aggiungo alle melanzane. Aggiungo anche il resto degli ingredienti ed amalgamo bene il tutto. Se l’impasto dovesse risultare troppo molle aggiungo del pane grattugiato.

Melanzane - SerenaCucina

Passo quindi formare le polpette. Metto a scaldare sul fuoco una padella con l’olio e quando è a temperatura inizio a friggere le polpette, appena diventano belle dorate e croccanti le tiro su e le metto a scolare su della carta assorbente per fritti.

Et voilà, le mie polpette di melanzane sono pronte e super buone!




Ciambelline al vino

ciambelle al vino SerenaCucina Oggi vi parlo delle buonissime ciambelline al vino. Sono dei biscottini fragranti a forma di ciambelle, da una ricetta tradizionale del centro Italia. Sono davvero buone, se le inzuppiamo poi in un buon bicchiere di vino rosso sono anche meglio!

E’ il dolce tipico che ti offrono a fine pasto in tutte le trattorie romane, un po’ come in Toscana ti offrono il Vinsanto con i cantucci, immancabili e perfette per concludere un lauto pranzo capitolino!

Vi racconto la ricetta,  tra l’altro oltre ad essere molto buone sono anche molto facili da fare!

 

 

ingredienti:
  • 1 tazza di vino rosso o bianco
  • 1 tazza di olio (io faccio meta Evo e metà semi)
  • 1 tazza di zucchero
  • 3 tazze (circa)di farina, poi dipende dall’umidità della vostra farina
  • semi di finocchio o anice
 
Procedimento:
ciambelle la vino SerenaCucinaInizio unendo la tazza di vino rosso con lo zucchero semolato e l’olio e mescolo per bene.
 
ciambelle al vino rosso Serena CucinaAggiungo poi la farina e i semi di finocchio, amalgamo bene il tutto fino ad ottenere un composto compatto e modellabile. Accendo il forno a 180° ventilato.
 
Con l’impasto faccio del salsicciotti e li chiudo a ciambella che passo nello zucchero, le dispongo quindi in una leccarda ricoperta di carta da forno e le metto a cuocere per circa circa 15 minuti, o comunque quando iniziano a colorirsi.
ciambelle al vino rosso Serena Cucina
 
Volendo oltre allo zucchero sulle ciambelline possiamo anche aggiungere delle mandorle spellate e spezzettate, io però le prefersico senza.. de gustibus 🙂
 

Pronte e velocissime… il vero problema è che sono una tira l’altra… se poi ci degusto insieme ad un buon bicchiere di vino è la fine!!! ;D

 
 
 
 
 
 
 

 

Trucchetto: mi ero dimenticata di passare le ciambelline nello zucchero prima della cottura, allora appena tirate fuori dal forno, quindi ancora calde, le ho spennellate con uno sciroppo denso che avevo appena fatto con zucchero, vino ed acqua. Appena inumidite con lo sciroppo le ho passate nello zucchero… 😀
 

 




Una Gricia da VIP – A lezione di pasta con Cesare Bocci

SerenaCucina - Una Gricia da VIPQuesta ve la devo proprio raccontare!!!

Ricetta vip… si oggi vi racconto la mia giornata e una Una Gricia da VIp!

Come ogni anno a Settembre non vedo l’ora che arrivi l’appuntamento con Taste of Rome, un food festival dove si possono degustare i piatti di vari importanti chef ed accompagnarli ad ottimi calici di vino, assistere a show cooking e partecipare anche a qualche lezione di cucina…
C’è da dire che quest’anno il meteo non è stato per niente clemente e ho quasi rischiato che saltasse, ma in compagnia della cara Francesca di missionegusto, armate di ombrelli, impermeabili e galosce, abbiamo impavidamente affrontato un mezzo ciclone, 7 tornado e un paio di alluvioni, ma alla fine il festival ce lo siamo proprio goduto!

Arrivate finalmente a destinazione, la visita non è stata proprio una passeggiata di piacere, ha piovuto praticamente sempre, con brevi pause che ci davano però la possibilità di spostarci da uno stand all’altro…

SerenaCucina - Una Gricia da VIPCercando di riparci sotto uno dei tanti ombrelloni dislocati lungo il percorso del festival, in lontananza, dentro un gazebo, riconosco una figura familiare… una bella figura direi… ma è lui? Ma no, sta tenendo una lezione di cucina… non è possibile, è un attore… nooo magari è uno che gli somiglia… bah, ma sarà la pioggia che mi fa vedere male… saranno i 2 calici di gewurztraminer appena bevuti a stomaco vuoto… sarà l’aria, sarà l’acqua… sarà tutto quello che vi pare, ma quello è proprio Cesare Bocci, si il mitico Mimì Augello, fedele amico e collega del commissario Montalbano!!!

Noooooo, sta tenendo una lezione di cucina, nooooo, Francesca dobbiamo partecipare anche noi!!!

SerenaCucina - Una Gricia da VIPFrancesca completamente fradicia, come me del resto… tra lo sconsolato, il desolato, il calice del vino vuoto (lo stand dell’enoteca era troppo lontano per la quantità di acqua che stava venendo giù in quel momento) la depressione e la broncopolmonite che cercava di tenere alla larga, mi ha guardata sconvolta credendomi impazzita! La sua unica speranza, la sua unica volontà in quel momento era di ributtarsi in macchina e tornare finalmente a casa all’asciutto, ma carinamente e con una flebile vocina mi risponde: ” Se proprio vuoi farla…”

Io, che quasi non ho aspettato nemmeno la risposta, mi butto sotto il diluvio universale e con un balzo atletico e leggiadro mi sono catapultata dentro il gazebo a prenotare la nostra fantastica lezione… da a poco sarebbe iniziata la lezione sulla Gricia, uno dei più famosi primi piatti della cucina romana!

Wow!!! Emozione… mentre ci prepariamo per la lezione, ovvero ci togliamo di dosso l’impermeabile gocciolante ed inforchiamo il grembiule, si avvicina Cesare Bocci e ci da il benvenuto, noi un po’ imbambolate ed intimidite rispondiamo cercando anche di fare le simpatiche e le disinvolte, ma mi sa che non ci è venuto proprio benissimo… comunque dopo una brevissima chiacchierata tra “amici” la lezione inizia, a tenerla sono lui ed il suo amico e sceneggiatore Paolo Girelli.

SerenaCucina - Una Gricia da VIPCi raccontano un po’ della cucina romana in generale, una delle cucine più povere d’Italia, fatta con quello che rimaneva degli ingredienti che i signori non mangiavano, la cosiddetta cucina del quinto-quarto.

SerenaCucina - Una Gricia da VIPCi raccontano poi di quali potrebbero essere le origine della pasta alla Gricia, così chiamata perchè probabilmente richiama il Gricio che a Roma era il rivenditore di pane, quasi tutti provenienti dalle regioni tedesche del Reno e dal Canton de’ Grigioni, oppure perchè la pasta diventava grigia grazie al pepe usato per condirla. Durante la lunga e piacevolissima chiacchierata ci guidano anche passo passo nella ricetta.

SerenaCucina - Una Gricia da VIPLa prima cosa da fare è mettere a scaldare l’acqua per cuocere la pasta, quindi accendiamo fornelli e riempiamo pentole, poi passiamo al guanciale, ognuno ha a sua disposizione un paio di fettine, le affettiamo, ne leviamo la cotenna e le facciamo a striscioline. Sul fuoco mettiamo a scaldare anche una padella con dell’olio, appena questo inizia a scaldarsi ci tuffiamo il guanciale e lo facciamo diventare bello croccante.

La lezione va avanti tra racconti e battute e spiegazioni molto dettagliate della ricetta.

SerenaCucina - Una Gricia da VIPL’acqua bolle, siamo quasi pronti per la nostra Gricia da VIp! Caliamo quindi circa 100 gr di spaghetti a testa e facciamo cuocere. Intanto togliamo dal fuoco il guanciale ormai dorato e croccante e lo spostiamo in una ciotola, grattugiamo del pecorino e prepariamo anche il pepe nero che ci servirà poi.

Scoliamo gli spaghetti bene al dente e li tuffiamo nella ciotola insieme al guanciale, mescoliamo bene e aggiungiamo anche il formaggio ed il pepe e un po’ di acqua di cottura della pasta, continuiamo a girare bene tutto e a mantecare in modo che si crei una buonissima cremina con il formaggio, l’acqua di cottura e l’amido della pasta.  Il tutto fuori dal fuoco, altrimenti il formaggio filerebbe.

Cesare, mentre Paolo spiega, passa tra le postazioni controllando che tutto stia andando nel giusto dei modi ed interviene qui e la in aiuto.

SerenaCucina - Una Gricia da VIPSerenaCucina - Una Gricia da VIPSerenaCucina - Una Gricia da VIP

Gricia da Vip pronta! Facilissima e noi felicissime ci gustiamo il piatto appena preparate, anche Cesare viene ad assaggiare le nostre opere… promosse! Yeeeeeeee!!

Esperienza bellissima e divertentissima e sia Cesare che Paolo sono 2 persone squisite (no, non le abbiamo mangiati, tranquilli… volevo dire simpaticissime ed alla mano) ci salutiamo con un selfie! 😉

SerenaCucina - Una Gricia da VIP

All’anno prossimo! 😉

 

P.S. Alla fine anche Francesca si è divertita, vero fra’?! 😀
E cmq sta Gricia da VIp è proprio buona!

 

 

 

 




Broccoli e salsiccia

SerenaCucina - Broccoli e salsicciaOhhh finalmente una ricetta per mio marito… lo sapete a me non piace molto cucinare la carne, ma non piace molto neanche mangiarla in realtà, ma mio marito è carnivoro e quindi ogni tanto mi tocca…

Oggi me la cavo con un piatto abbastanza facile, certo non è propriamente la cosa più leggera, ma ogni tanto ci si può anche stare!!!

Anche questo è piatto della tradizione ma di origine campana, il famoso salsiccia e friarielli, molto diffuso però anche nelle mie zone in Calabria. Vi racconto come si prepara in casa mia…

Ingredienti:
  • 4 salsicce di maiale
  • 2 fasci di broccoletti o cime di rape
  • 2 spicchi d’aglio
  • olio extravergine di oliva
  • peperoncino
  • sale q.b.
Procedimento:

La prima cosa che mi tocca fare è ovviamente pulire i broccoli di rapa, li passo sotto l’acqua corrente ed elimino le parti più dure e le foglie gialle.

Metto a scaldare  sul fuoco una padella con olio, l’aglio intero e il peperoncino, appena l’olio inizierà a scaldarsi e fare le bollicine aggiungo la verdura a crudo e copro, salo leggermente e lascio andare per circa 10-15 minuti a fuoco medio fino a che i broccoletti non si siano ridotti e avranno tirato fuori l’acqua di vegetazione.

Intanto preparo la carne, separo i salsicciotti li taglio a metà e ne bucherello la superficie. Una volta ridotta la verdura, quando ancora è umida della sua acqua, aggiungo la salsiccia, se mi si è asciugata troppo per evitare che frigga troppo il tutto aggiungo anche un po’ di acqua. Ricopro la padella e lascio cuocere la salsiccia, mescolando di tanto in tanto. I buchi fatti sulla superficie della salsiccia favoriranno la fuoriuscita dei succhi della carne che andranno ad insaporire la verdura. Quando la salsiccia sarà ben cotta e le verdure asciutte, il piatto sarà pronto.

Servo ben caldo, per la gioia di mio marito!

 




Pasticcio di verdure in padella

SerenaCucina Pasticcio di verdure in padellaOggi vi racconto un’altra ricetta della tradizione della cucina povera calabrese, una delle ricette tramandate negli anni insegnatami dalle mie care nonnine.

E’ un pasticcio di verdure di campo con fagioli e pane raffermo che io ho però sostituito con il pangrattato, perchè crea una crosticina più croccante.

Che poi in realtà questo piatto è anche molto moderno, perfetto per un menù veg… quante volte tra gli scaffali del supermercato ci siamo trovati davanti a strani “hamburger” vegetariani, a mio parere questo è un piatto perfetto che sostituisce alla grande tutti quei strani cosi (e con strani sono stata buona), è un piatto completo ci sono i carboidrati del pane, le fibre e le vitamine delle verdure, le proteine dei fagioli e poi è anche buono, cosa vogliamo di più?! Se poi lo vogliamo anche vegano basta non mettere il formaggio e via! 🙂

Le mie nonne chiamavano nel dialetto di Maierà, come ormai saprete bene essere il mio paese di origine in Calabria, questo piatto “la ‘Mbrachiatedda”, ovvero appunto il pasticcio.

Vi racconto la ricetta…

Ingredienti:
  • 500 g di verdura lessa (cicoria, spinaci, bietola, tarassaco)
  • 100 g di pangrattato
  • 100 g di parmigiano grattugiato
  • 200gr di fagioli cannellini lessi
  • olio e.v.o
  • 1 spicchio di aglio
  • peperoni cruschipeperoncino
  • sale
Procedimento:

SerenaCucina - Pasticcio di verdure in padellaLa prima cosa da fare è lessare la verdura e se non si usano i fagioli in scatola lessare anche quelli.

SerenaCucina - Pasticcio di verdure in padellaSolitamente io per questa ricetta utilizzo un misto di erbe di campo, come per esempio le bietole, la cicoria, il tarassaco, l’amaranto o la borragine, in realtà però questo piatto si può fare con qualsiasi verdura a foglia, io preferisco quelle un po’ più amare anche perchè il pane ed i fagioli ne smorzano un po’ quel sentore ma poi lo sformato rimane più saporito.

SerenaCucina - Pasticcio di verdure in padellaIn una padella metto ad imbiondire uno spicchio di aglio ed il peperoncino. Una volta pronto levo l’aglio ed aggiungo prima la verdura tagliata grossolanamente ed i fagioli e faccio andare a fuoco medio schiacciando bene i fagioli.

Aggiungo in seguito il pangrattato ed il formaggio. Mescolo bene fino a che si asciughi tutta l’acqua della verdura e dei fagioli fe ottengo una sorta di impasto compattoSerenaCucina - Pasticcio di verdure in padella. Se notate che l’impasto rimane troppo liquido anche dopo averlo fatto cuocere aggiungere ancora una manciata di pangrattato.

A questo punto l’impasto risulterà quasi plastico, lo stendo allora bene sulla padella, (ah ovviamente la padella sarà unta dall’olio di prima, ma deve essere SerenaCucina - Pasticcio di verdure in padellaantiaderente altrimenti si attaccherà tutto) quasi come se fosse una frittata.

Lascio asciugare e compattare ancora bene sul fuoco fino a che si sarà creata una bella crosticina, prima su un lato e poi sull’altro, giro il mio pasticcio come se fosse una vera frittata e lo servo a fette accompagnato dagli immancabili peperoni cruschi.

Che buono!!